Situato nella zona nord-est dell'area metropolitana napoletana,
è composto dalle due zone (non frazioni) di Grumo e Nevano unite sotto
il profilo urbanistico da circa due secoli e sotto il profilo amministrativo dal '900.
La storia
La zona di Grumo e Nevano fu oggetto di centuriazione all'epoca dei Gracchi, e di Silla e Cesare e in età augustea.
L'influenza della centuriazione augustea appare evidente mentre sono più limitate le tracce della seconda centuriazione e non visibili quelle della più antica.
Grumo
Il centro è menzionato in documenti a partire dal X secolo.
Con l'invasione Longobarda Grumo, immediatamente a sud di Nevano e vicinissimo al confine fra il territorio dominato da Benevento e quello napoletano, cadde sotto l'influenza di Napoli diventando uno dei suoi casali. Tale rimase fino alla costituzione dei comuni in epoca murattiana in cui fu elevato a comune con l'aggregazione di Nevano ma con il nome di Grumo.
Il nome successivamente divenne Grumo Nevano con R. D. 31-12-1863 n. 1622. Grumo apparteneva alla diocesi atellana e non passò a quella napoletana nonostante il confine. Con la costituzione della diocesi aversana passò a tale nuova diocesi.
Il centro è riportato, insieme a Nevano, nella carta del Rizzi-Zannone del 1793.
Nevano
La prima menzione del centro Nevano è solo del 1308. Con l'invasione Longobarda Nevano, posto immediatamente a nord di Grumo e sul confine fra il territorio dominato da Benevento e quello napoletano, cadde sotto l'influenza di Napoli diventando uno dei suoi casali. Tale rimase fino alla costituzione dei comuni in epoca murattiana in cui fu aggregato al nuovo comune di Grumo, che successivamente diventa Grumo Nevano con R. D. 31-12-1863 n. 1622.
Nevano apparteneva alla diocesi atellana e non passò a quella napoletana nonostante il confine. Con la costituzione della diocesi aversana passò a tale nuova diocesi.