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Scoperte archeologiche a Grumo Nevano

Recenti studi hanno testimoniato come Grumo Nevano sia più antica di quanto finora ritenuto. Numerosi rinvenimenti archeologici mostrano una continuità abitativa nel territorio grumese sin dal periodo sannita.


Recenti studi hanno testimoniato come Grumo Nevano sia più antica di quanto finora ritenuto. Numerosi rinvenimenti archeologici mostrano una continuità abitativa nel territorio grumese sin dal periodo sannita.
Tombe risalti al IV secolo a.C. e la scoperta nel 1967, in occasione dei lavori di scavo per la costruzione della fogna in Piazza Capasso, di un’ampia cisterna raccoglitrice di acqua piovana, così come le iscrizioni latine rilevate a Grumo Nevano, di cui la prima relativa a Celio Censorino, Consolare della Campania ai tempi di Costantino il grande, ed una seconda, riguardante Publio Acilio Vernario risalente al II sec. d.C , evidenziano i contesti storici del territorio e di quanto possano essere arcaiche le origini della comunità grumese.

Dai romani ad i sanniti, fino ad arrivare ai giorni nostri, una risposta definitiva al problema dell’origine di Grumo Nevano senza che vi sia una completa chiarificazione storico archeologica, è al momento difficile da certificare. Solo il tempo e il continuo studio sul territorio potranno portare alla luce il susseguirsi dei popoli che hanno abitato questo straordinario luogo ricco di storia ancora tutta da scoprire.